CENTRO STUDI - Roma da Champions

Presentazione ROMA DA CHAMPIONS di Marco Emberti Gialloreti

 

LUNEDI’ DEL TIFOSO ROMANISTA – 7.7.2014

 Presentazione del libro: “Roma da Champions” di Francesco Goccia e Roberto Tedeschi

 

All’inizio della stagione 2013/2014 la programmazione degli eventi dell’ UTR prevedeva l’apertura di un corso accademico sulla storia dell’ A.S. Roma. Cammin facendo e soprattutto nell’ ipotizzare un programma didattico, ci si è accorti che i “Lunedì del tifoso Romanista”, magnifica eredità lasciata dalla Mostra permanente sulla Storia della Roma di Via Baccina, rispondeva a questi requisiti. Le occasioni offerte da incontri con illustri personaggi che hanno fatto la storia della Roma, le presentazioni dei libri ad essa legata hanno via via disegnato un percorso didattico/storico/culturale di altissimo livello e prestigio. L’ultima occasione è stata quella di lunedì 7 luglio scorso per la presentazione di un nuovo libro ( il sesto dell’anno 2014 ) “Roma da Champions” con i testi di Francesco Goccia, già coautore del libro “Giacomo Losi – Core de Roma” e le fotografie di Roberto Tedeschi (fotografo ufficiale della rivista La Roma). Numerosi gli ospiti d’onore: Giacomo Losi, Luciano Tessari, Ettore Viola, Giorgio Perinetti, Salvatore Castello, Vittorio Boldorini, Claudio Sterpi, l’attore/imitatore Gabriele Marconi e gli autori Francesco Goccia e Roberto Tedeschi. Graditissima infine la presenza della neo Presidentessa della RES Roma Femminile Diana Stefani accompagnata dal marito Riccardo Proietti già campione d’Italia allievi con l’A.S.Roma e compagno di squadra di Di Mauro, Di Carlo, Tovalieri, Baldieri ecc.  squadra che poi in categoria Primavera vide ben 7 / 11mi approdare nelle in Nazionali di diverse categorie. L’idea del libro, che racconta la bellissima cavalcata della stagione appena conclusa, è stata in realtà un incontro di pensieri tra i due autori che, dapprima stuzzicati dal record di vittorie consecutive dall’inizio del torneo per poi trovare conferma con le continue ottime prestazioni ad un certo punto del girone di ritorno si sono ritrovati vogliosi nell’iniziare una ricca raccolta di materiale, specie di quello fotografico. Interessante il particolare della casa editrice Minerva, non di Roma bensì di Bologna, che già ha in catalogo un altro libro dedicato ad una leggenda giallorossa: Giacomo Losi. La distribuzione sarà attraverso librerie ma soprattutto l’opera sarà venduta in edicola (1024 chioschi distribuiti sulla piazza di Roma). L’opera consta di 192 pagg. ed è messa in vendita al prezzo di €14.90.

Partenza spedita grazie all’attore Gabriele Marconi che ci ha fatto fare delle risate con le sue imitazioni di Liedholm, Totti, Eriksson, Zeman e Ancelotti.

Il coordinamento dell’incontro affidato, come sempre, a Fabrizio Grassetti ha coinvolto tutti gli ospiti d’onore partendo dal mister Luciano Tessari “stuzzicato” sugli aneddoti relativi allo spargimento di sale, all’Olimpico come in trasferta, in certe determinate partite che si pensava fossero particolarmente difficili. Singolare la sua interpretazione che di questi riti ne ha comunque colto un aspetto positivo, quasi consolatorio, giocoso e mai di superficiale creduloneria tutto però orientato ad esorcizzare “la paura degli errori”. La scelta del giocatore sbagliato, la formazione sbagliata, la tattica sbagliata e così via. Essendo il libro presentato il racconto della stagione appena conclusa, non poteva mancare un parere di Giacomo Losi il quale più di tutto ha esaltato il lavoro di mister Garcia nel creare “il gruppo”, coeso ed equilibrato nell’espressione del gioco come se ogni singolo giocatore avesse trovato la chiave per portare il proprio equilibrio tattico a fattor comune. Da grande difensore, non potavamo farci mancare un suo parere su Benatia, riconosciuto dagli esperti come il più forte difensore centrale del campionato (già premiato dall’UTR e dall’ Ass. ne Cavalieri della Roma come miglior giocatore giallorosso per il 2014) e anche sulla sua vicenda contrattuale. Altri tempi ! il nostro Core de Roma venne a Roma dalla Cremonese con lo status di semiprofessionista e senza sapere quanto prendeva di stipendio. Un giorno fu convocato dal Presidente Sacerdoti per un colloquio. Ovviamente titubante ed intimorito, si presentò nella sede di Via del Quirinale, il Presidente lo fece accomodare dicendogli: “ ti voglio premiare” e gli consegnò un assegno di 500.000 lire ! (il suo stipendio era di 120.000 lire) “contiamo molto si di te !” – “Presidente farò il massimo”. Con quei soldi Losi comprò un terreno a Soncino per poi costruirvi casa ai suoi genitori. Ad una prima fugace lettura mi sembra una situazione un tantinello diversa dalla attuale dove dopo una buona stagione i calciatori alzano la voce con pretese di adeguamenti contrattuali. A conclusione del suo intervento poi ci ha raccontato un paio di episodi che lo ha visto protagonista col mitico Alfredo Di Stefano, della cui scomparsa avevamo avuto notizia qualche ora prima e per la quale, su richiesta dello stesso Losi, tutti presenti lo hanno omaggiato con un momento di silenzio sincero e rispettoso. Losi può vantarsi di essere stato amico di Di Stefano. Il tutto cominciò in occasione di un quadrangolare a Caracas in Venezuela (Roma, Porto, Real Madrid, Vasca da Gama), prima trasferta estera di Losi. Il Real Madrid e la Roma alloggiavano nello stesso albergo e Angelino Cerretti (storico primo massaggiatore dell’ A.S.Roma) aveva portato un sacchetto con del parmigiano (si sa che l’italiano quando va all’estero le uniche due cose che gli mancano non sono né la mamma, la moglie, i figli, ma la pasta e il caffè. Il grande Di Stefano incuriosito s’avvicinò a Losi per chiedere cosa fosse e il nostro Giacomino rispose: “ è parmigiano, serve per condire la pasta, vuoi assaggiarlo ?” Così per colpa del cacio  nacque l’amicizia tra di loro. Alla fine della tournée, Di Stefano chiese a Losi: “mi puoi spedire un po’ di questo parmigiano?” e così il nostro Giacomino per anni inviò spicchi di grana a casa Di Stefano. Proseguendo i racconti su “la Saeta Rubia”, Salvatore Castello commentando il probabile neo acquisto giallorosso, l’inglese Ashley Cole “vecchietto” prossimo ai 34 anni, che diventerebbe il primo inglese della Roma (John Charles era gallese, mentre Simone Perrotta e Mark Strukelj sono italiani pur essendo nati in Inghilterra) ci ha raccontato un episodio molto interessante. Alfredo Di Stefano, argentino di origine italiana e solo dopo naturalizzato spagnolo, ad un certo punto della sua carriera sembrava che avesse espresso il desiderio di venire a giocare in Italia ed era particolarmente interessato dalla Roma. La notizia rimbalzò sul tavolo del Presidente Sacerdoti che ne parlò con i suoi consiglieri i quali fecero desistere il Presidente ad intraprendere alcuna trattativa, non c’era stato ancora alcun contatto, perché ritennero Di Stefano “vecchio”. L’episodio risale al momento in cui il calciatore aveva 28 anni e nessuno poteva immaginare che avrebbe giocato fino all’età di 40 anni ! Altro ricchissimo momento ce lo ha regalato Giorgio Perinetti (in carriera ed in periodi alterni Direttore Sportivo per 18 anni alla Roma, poi Napoli, Siena, Palermo, breve apparizione nella Juve, Bari con il lancio in panchina del giovane allenatore Antonio Conte col quale il Bari fu promosso in serie A e l’anno successivo con Ventura col quale i galletti realizzarono il maggior punteggio in serie A della loro storia). Tra gli episodi di mercato più significativi ricordiamo che fu lui a portare in Italia il campione francese  Laurent Blanc al Napoli. Fu protagonista della dolorosa cessione al Milan di Carlo Ancelotti. Ultimamente poi è entrato nella trattativa che ha portato Balzaretti alla Roma e tra ultimissimi “nomi” lanciati ricordiamo Bonucci, Ranocchia, Inmobile e il nostro Mattia Destro. Simpatico il ricordo del Barone Liedholm quando il sabato, a fine allenamento convocava sul campo i giornalisti per un incontro informale più che conferenza stampa. Ed una volta un giornalista gli chiese: ” Nils, tu hai giocato contro Pelé e hai visto Maradona, chi è il più forte ?” – “Per me tra i due il più forte è Di Stefano “ rispose il Barone, e ancora: “ contro di lui ho fatto la mia più grande partita” – qualcuno gli fece notare: “… ma Mister in quella partita Di Stefano vi fece 3 gol” e il Barone:” si …  ma solo quelli !” … che spettacolo !

Nel bel mezzo della serata poi abbiamo avuto lo special guest Alberto Mandolesi, noto giornalista romano, che in un batter d’occhio è “entrato subito in partita” sommerso dai racconti degli ospiti sin qui citati, ma anche dando il suo contributo specie nel commentare la Mostra di Testaccio dalla quale Grassetti ha estrapolato l’episodio dell’invasione di campo in Roma – Inter del 17.12.1972. All’ingresso della mostra fu fermato un signore che, vedendo una foto esposta, gridò: “ma quello è mi nonno !”. Si trattava infatti del nipote di quello che per primo invase il terreno di gioco dopo il rigore di Boninsegna, munificamente regalato dall’arbitro Michelotti di Parma (il presunto fallo su Mazzola era abbondantemente fuori area). “Ce lo racconta sempre, ma noi nun javemo mai creduto!” commentò il nipote, e fu così che questo “nonno-invasore” fu invitato alla mostra con figli e nipoti per consumare questa sua dolce rivincita contro la loro incredulità su questo episodio forse non edificante, ma che a distanza di anni sicuramente suscita molta simpatia.

Ormai però la sfida è stata lanciata e raccolta da Mandolesi che, pensando di cogliere in castagna Grassetti ci ha raccontato un episodio su una seconda invasione … “Roma - Alessandria 0-2”, la risposta di Fabrizio sferrata come un destro micidiale in perfetto stile Tyson. “Quella!”  - mi trovavo in un campo per seguire un partita e mi si avvicina un signore e mi dice: “ A Mandolè, lo sai chi so io ?”  - “No, veramente no.” – “Io so quello che ha fatto l’invasione de campo a Roma – Alessandria “ (stagione 1958/59 n.d.r.). L’invasore sferrò un pugno all’arbitro Guarnaschelli di Pavia. La partita fini 1-1, con Da Costa che pareggiò il gol dei grigi piemontesi realizzato da Filini. Poi fu annullato un gol sempre di Da Costa per presunto fuorigioco e fu espulso Stucchi. Nonostante l’arbitro certificò la regolarità della gara, il giudice sportivo diede lo 0-2 a favore dell’Alessandria e due giorni di squalifica al campo che la Roma scontò andando a giocare sul neutro di Livorno. La prima fu contro la Fiorentina ( a Livorno!). Fini 0 – 0 e vide il debutto di Losi come centro-mediano e nei viola debuttò Albertosi. La seconda la Roma la gioco contro il Padova e fini 1-1 con Guarnacci che segnò su rigore. Mandolesi: “col Padova chi giocò in un ruolo non suo ?” - ”Stucchi come finto centravanti”. Bellissima la scena di Grassetti che va a documentarsi per poi dare ragione al suo avversario, ma ancor meglio la sentenza lapidaria del M° Sterpi: “ Albè, stavolta hai fatto uno a uno” Mandolesi: “vabbé, allora me toccherà fa catenaccio !” Che spettacolo.

Un grazie a Vittorio Boldorini, che ci ha raccontato un’altra chicca su Roma – Dundee quando, sempre per colpa l’allenatore Mc Lean, bloccò inferociti Pruzzo e Di Bartolomei che volevano dargliene e invece si fece lui carico della missiva sferrandogli una cinquina quasi come dicesse “questa te la mandano il Bomber e  Ago” che invece avrebbero potuto subire una squalifica.

Graditissima nota rosa della neo Presidentessa della Res Roma Femminile Diana Stefani (Presidente onorario Sandro Tovalieri) alla quale tutta l’UTR fa tante congratulazioni per la raggiunta salvezza, visto che era una matricola della serie A e manda un grande IN BOCCA AL LUPO a lei, a tutto lo staff e soprattutto alle ragazze guidate dal Mister Melillo, per la nuova stagione perché sia piena di soddisfazioni in un crescendo di successi.

 

Marco Emberti Gialloreti

 

 

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